giovedì 18 marzo 2010

Enogastronomia

Terra ed Acqua. Sono ancora una volta questi gli elementi che ci guideranno alla scoperta di alcune fra le più rinomate prelibatezze pralormesi! Pare strano, ma proprio i terreni argillosi che caratterizzano questa zona si sono da sempre rivelati particolarmente adatti alla realizzazione di bacini artificiali.

L’acqua prende così forma in oltre 100 peschère, invasi per lo più collocati nei pressi delle cascine e delle borgate: nate per raccogliere la maggior quantità possibile d’acqua piovana e di scolo, vengono utilizzate prevalentemente per l’allevamento delle Tinca Gobba Dorata del Pianalto. Questa specie si distingue dalle altre varietà per l’aspetto e per il sapore della carne: a differenza di quelle di risaia o provenienti da peschère site in terreni meno argillosi non presentano sapore “fangoso”. Particolarmente apprezzata dai buongustai viene proposta sia fritta che marinata. (Az. Agr. Cascina Fiorentina di Filippo Ronco e Az. Agr. Cascina Savoiarda di Mario Noè). A testimonianza di quanto siano parte integrante e nobile del territorio occorre ricordare come alcune di queste peschère siano state censite come Sito di Interesse Comunitario per il particolare habitat e per la presenza di numerosi uccelli selvatici e migratori.

La ricchezza e la vocazione agricola di questi territori si percepisce inoltre osservando le coline poste nella parte sud-orientale, dove si è sviluppata fin dal XIX secolo la coltivazione della vite, in particolar modo di barbera, freisa, favorita ed arneis (Az. Agr. Cascina Maresco - di Franco Valsania). Ma colline e tradizione ci regalano anche altre specialità sublimi quale la Cögna - mosto d’uva stracotto con noci nocciole, mele, pere fichi – a cui si affiancano la Nocciola del Piemonte e gli Antichi Mais macinati a pietra (Az. Agr. Cascina delle Grazie (Cascina Risolero) di Matteo Zappino).

Al contempo i prati che fin dall’epoca longobarda hanno lasciato traccia nel nome di Pralormo hanno favorito lo sviluppo di un variegato settore zootecnico e la nascita di una consolidata cultura lattiero-casearia: da un lato si conferma perfettamente inserita nella tradizione piemontese delle tome e del Murianengo, del Seiras e del Brus (Az. Agr. Cascina La Cerea di F.lli Panero, Az. Agr. Agrisapori (Cascina La Franca) di F.lli Badino, Az. Agr. Cascina Bosco d'Orto di Valter Villata), mentre dall’altro propone in degustazione il gelato di cascina, ultimo nato dall’unione di fantasia e laboriosità contadina (Az. Agr. Agrisapori - Cascina La Franca di F.lli Badino, visita il sito).

Altrettanto diffuso e radicato risultano l’allevamento suino e bovino, di cui costituiscono punti di eccellenza il Salame cotto e i Sautisot a l’aij ed il Salame di Giora (Az. Agr. Cascina Savoiarda di Mario Noè). L’allevamento avi-cunicolo ha privilegiato le razze autoctone quali la Gallina Bionda Piemontese e il Coniglio Grigio di Carmagnola (Az. Agr. Cascina La Cerea di F.lli Panero).

Lo scrigno dei tesori pralormesi custodisce anche un prodotto da forno dalle origini antichissime: il Pampavia, biscotto rotondo a base di uova zucchero e farina che di nutrimento e leggerezza è campione; si produce a Pralormo ed in pochi altri comuni limitrofi (Panetteria Pasticceria Il Forno di Pasquero G. & C. Snc).

Eccezionalmente nei giorni festivi di aprile, tra gli stand de “Cascine in Piazza” (visita il sito), potrete trovare i prelibati ortaggi e la gustosa frutta locale (su tutti spiccano gli Asparagi del Pianalto e le Fragole) delle aziende Az. Agr. Gianfranco Bellocchia e Az. Agr. Fratelli Casetta.

L’inebriante viaggio dei sensi continua fra gli intensi e sfavillanti colori di Messer Tulipano (visita il sito)che dal parco del Castello Beraudo di Pralormo (visita il sito)annunciano ogni anno l’arrivo della primavera con oltre 75.000 tulipani : la miriade di visitatori che ogni anno giunge a Pralormo nel mese di Aprile ha reso il paese una delle mete più ambite del turismo di prossimità .

E se non vi accontentate dei tulipani vi potete immergere nel mare di colori e profumi di altre tipologie di fiori (Az. Agr. Giorgio Bellocchia).

Occorre inoltre ricordare che accanto alle “fucine del sapore” si trovano tre “atelier del gusto” quali il Ristorante Caffetteria Re Carl (visita il sito), mirabile esempio di riconversione di una residenza nobiliare del XVIII secolo in un locale d’ambiente, il Ristorante L’Olmo, con autentiche e ricercate specialità create con i prodotti delle cascine di Pralormo, e il Bar Grazia – Ristoro degli Amici, autentica piola piemontese con tante prelibatezze di un tempo!. Ed infine a completare questo prelibato tour enogastronomico l’atmosfera familiare dell’Hotel Ristorante Lo Scoiattolo (visita il sito) e dell’Hotel Ristorante Bar Rio Verde (visita il sito), due oasi ideali per riposare le stanche membra del viaggiator goloso!

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