giovedì 18 marzo 2010

Pralormesi

Come scrive Goffredo Casalis i Pralormesi sono … “buoni e robusti”.
Niente male, no? Credetegli, è vero, ma c’è anche molto altro.
Raccontarci sarebbe troppo difficile, troppo lungo, né forse ne saremmo capaci.



Il Cardinale Giovanni Battista Roero nato nel 1684 fu vescovo di Acqui dal 1727 fino al 1744 anno in cui venne nominato arcivescovo di Torino. Raggiunse l’apice della carriera ecclesiastica con l’elezione al cardinalato nel 1756. A testimonianza della operosa attività di Giovanni Battista Roero rimangono tra le varie opere fatte realizzare a Torino la facciata della chiesa di S. Teresa dei Carmelitani Scalzi.

Il conte Carlo Beraudo di Pralormo ricoprì un ruolo importante nella “grande” storia della prima metà del XIX secolo. Iniziò la sua carriera nella legazione sarda di Berlino (1814 – 17) e di Parigi (1820 – 21). Fu ministro plenipotenziario a Parigi e a Vienna e per i meriti acquisiti ricoprì il ruolo di ministro delle finanze; successivamente fu ministro dell’interno del re di Sardegna Carlo Alberto. Nominato senatore nel 1848, negoziò con l’Austria la pace di Milano nel 1849. Nel 1850 si ritirò a vita privata e gli venne conferita l’onorificenza del collare dell’Annunziata e la dignità di Ministro di Stato. A quest’ultimo si deve l’unificazione della proprietà del feudo intorno al 1830, quando acquistò dai Roero e dai La Marmora le altre due parti.

Emanuele Beraudo di Pralormo vinse la medaglia di bronzo del concorso completo a squadre di equitazione ai Giochi Olimpici del 1924 tenutisi a Parigi.

Don Rodolfo Piglione, nominato Cittadino Onorario di Pralormo nel 1995 in occasione del Cinquantenario della Liberazione. Giovane Cappellano al Santuario della Beata Vergine della Spina nel settembre del 1944 salvò la vita a sessanta ostaggi pralormesi catturati per rappresaglia dal comando Nazista, salvando il paese da terribili atti di ritorsione. La sua figura, curva sull’inseparabile bicicletta, è ancora viva fra chi lo ha conosciuto.

E continuando questa breve carrellata potremmo forse dimenticare chi di estro e fantasia ne ha fatto una professione? Certo che no! Pensate che è nato proprio a Pralormo, e qui si è spento nel novembre 2006, l’unico che fra …parole parole … sulla sua …torpedo blu … è in grado di portare la sua …piccola … fino a …Montecarlo…! Stiamo parlando di Leo Chiosso, scrittore ed autore teatrale, colui che ha firmato tutti i successi dell’indimenticato Fred Buscaglione, oltre a diverse canzoni di Mina, Gaber, Dorelli, Vanoni e tanti altri. E non sazio ha lavorato a numerosi shows televisivi, uno su tutti Canzonissima del 1962, e a garbatissimi libri per bambini, che nel 1975 gli valsero il Premio Hans Christian Andersen. La più recente delle pralormesi virtù è senz’altro il cosmopolitismo.

Gabriele Mura, maresciallo dell’Arma, ha frequentato il 1° corso cinofili nel '56/'57 poi a sua volta è stato istruttore sino al '66. Proprio in quell'anno, come comandante, insieme ad altri 2 colleghi aprì il Nucleo Carabinieri Cinofili a Pralormo, il primo in Piemonte,Liguria e Valle d'Aosta.

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