lunedì 22 marzo 2010

Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino - DOP

Il 21 febbraio 2008 Commissione Europea ha dato il via libera all'iscrizione della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino nel Registro europeo delle Denominazioni d’Origine Protetta (DOP): ad oggi si tratta dell'unica DOP relativa a pesci d'acqua dolce assieme alla Carpa di Pohorelice, allevata nella Moravia del sud (Repubblica Ceca).

La denominazione «Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino» distingue gli esemplari, allo stato fresco, ossia non trasformato, della specie Tinca (Tinca tinca) allevati, nati e cresciuti, nell'area geografica denominata Pianalto, e più precisamente nei comuni di Poirino (TO), Isolabella (TO), Pralormo (TO), Ceresole d'Alba (CN), Cellarengo (AT).Sono parzialmente compresi nella zona di produzione i Comuni di: Carmagnola, Villastellone, Santenna, Riva presso Chieri in provincia di Torino; Bandissero d'Alba, Montà d'Alba, Montaldo Roero, Monteu Roero, Pocapaglia, Sanfrè, S.Stefano Roero, Sommariva del Bosco, Sommaria Perno in provincia di Cuneo; Villanova d'Asti, Dusino S. Michele, Valfenera, Bottigliera D'Asti, S.Paolo Solbrito in provincia di Asti.



Dove si trova la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino


A Pralormo è possibile acquistare la Tinca Gobba Dorata del Pianalto presso:

Az. Agr. Cascina Fiorentina di Filippo Ronco

Strada della Fiorentina n. 24
10040 Pralormo
Orario: su appuntamento
tel  011 9481219  011 9481219


Az. Agr. Cascina Savoiarda di Mario Noè
Salumi e carni suine, Salame di giora, carni bovine
Strada Antica di Valfenera 14
10040 Pralormo
tel e fax 011 9481625
orario: da giovedì a sabato: 9.00 - 12.30 / 15.00 - 19.00

cascina.savoiarda@gmail.com

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Alcune informazioni "tecniche"...

Pelle: colorazione viva, brillante e lucente grigio-grafite o verde opalino sul dorso e giallo dorato sui fianchi, lo spessore della pelle deve essere minimo e non superiore a 1 mm, eventuali segni, lesioni o abrasioni cutanee sono ammesse purchè cicatrizzate o derivanti solo dall'azione di pesca o da predazione.

Carni: relativamente alle caratteristiche organolettiche le carni della «Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino» si presentano tenere, morbide, abbastanza compatte, scarse di grassi e di conseguenza prive di sapori e odori sgradevoli quali fango, limo o erba; presentano sapore di pesce tenue e delicato, non deciso come il pesce di mare.

Occhio: brillante, vivido, lucente, convesso, cornea trasparente e pupilla nera, bulbo giallo o aranciato.



Tinche, Territorio, Peschiere

La Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino, contrariamente agli esemplari di Tinca degli altri areali geografici, non denota al gusto e all'olfatto il sapore di «fango» o «erba» e le carni sono tenere. Questa peculiarità è direttamente determinata dal tipo di gestione delle peschiere che da sempre viene attuato nel Pianalto. Queste ultime infatti si distinguono da ambienti simili perché in esse il fondo melmoso non riesce a formarsi con continuità e la massa d'acqua presenta condizioni estremamente variabili per gran parte della stagione produttiva, impedendo l'instaurarsi delle condizioni favorevoli allo sviluppo dei «blooms» algali.

Si comprende quindi perché nelle peschiere del Pianalto, adibite all'allevamento della Tinca, difficilmente si sviluppino popolazioni stabili e consistenti di Cianoficee e di conseguenza si capisce perché le carni dei pesci non acquisiscano quel caratteristico sentore che, non a caso, i francesi definiscono «limon», di fango appunto.

Il Pianalto risulta isolato rispetto alle acque superficiali scendenti dalla catena alpina e le falde freatiche si trovano al di sotto della coltre diluviale, le precipitazioni nella zona sono scarse (700 mm/anno) e le ristrette dimensioni del bacino imbrifero convogliano velocemente a valle le acque di scorrimento.

La particolare struttura argillosa e planondulata del Pianalto si presta naturalmente alla ritenuta di acque superficiali; gli abitanti sono intervenuti sul territorio costruendo dighe di ritenuta in grado di fornire acqua a scopo irriguo, che si sono adattate in pieno anche per l'allevamento delle tinche.

Il paesaggio rurale era ed è ancora contraddistinto da un gran numero di piccole e grandi peschiere ricavate spesso nelle vicinanze di abitazioni e borgate. In questi invasi da sempre si allevano le tinche, sia come fonte suppletiva di proteine sia come prodotto da commercio. In passato gli invasi venivano utilizzati contemporaneamente come cave d'argilla, per l'abbeveraggio del bestiame, per l'irrigazione e quant'altro, l'acqua ristagnava durante tutto l'anno e, pur soggetta a carico organico, forti variazioni di livello, di tenore d'ossigeno e di temperatura, permetteva comunque la sopravvivenza della Tinca, il pesce che meglio si adatta a queste condizioni limite.

La maggior parte delle pescherie è distribuita sul territorio del comune di Poirino, ma molte altre, per un totale di circa 400 invasi, si trovano in tutto il Pianalto. A Pralormo sono oltre 100!

Questi particolari fattori pedoclimatici uniti alla secolare opera dell'uomo contribuiscono a conferire alla Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino caratteristiche peculiari capaci di rendere questa produzione unica nel suo genere. Il consumo di questo eccellente prodotto tipico avviene generalmente sul posto presso ristoranti e trattorie.



Storia

Il collegamento tra i fenomeni geologici, che hanno contraddistinto la formazione dell'Altopiano di Poirino e la comparsa di specie ittiche, ad esse coeve, permettono di considerare la Tinca tinca una specie autoctona già diffusa o in via di diffusione, a partire dal periodo Pleistocene medio- inferiore appartenente all'era Neozoica.

La presenza della Tinca gobba dorata nel Pianalto, come pesce allevato e di apprezzato valore alimentare ed economico, è comprovata da documenti risalenti al XIII secolo; addirittura tra le tante gabelle che affliggevano la popolazione rurale di Ceresole d'Alba, una imponeva la consegna di quantitativi variabili di tinche.

In periodi relativamente recenti si hanno notizie molto precise: ad esempio nella raccolta «Studi geografici su Torino e il Piemonte» - aa. Vv ed. Giappichelli 1954 — uno degli autori, Natale Veronesi, dedica all'allevamento della Tinca il fascicolo: «Le peschiere del Pianalto di Poirino e la loro utilizzazione ittica». Tra le tante curiosità descritte, il Veronesi parla di pescatori professionisti, usi a gestire anche le altrui pescherie con contratti di mezzadria e d'affitto; questa attività professionale non esistendo nell'Altopiano fiumi importanti per produzione ittica, era giustificata dalla rendita delle sole tinche. D'altronde, consultando le «Consegne del sale» di Poirino si individuano già dal 1775 cinque famiglie di pescatori, che evidentemente ottenevano le loro entrate dall'allevamento e dalla vendita delle tinche.

L'attività di pesca professionale, intendendo in tal senso l'allevamento delle tinche, si è protratta nei secoli e solo recentemente, verso l'inizio degli anni ottanta, è del tutto scomparsa come attività a tempo pieno, rimanendo presente come attività accessoria a quella agricola. Al fine di garantire la tracciabilità del prodotto l'organismo di controllo terrà un elenco di produttori, degli stagni di allevamento e dei condizionatori.



Info DOP:









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